All’inizio del XIX secolo il piccolo territorio del Nassau era diviso in due ducati: Nassau-Usingen e Nassau-Weilburg.
Questi due piccoli stati, nel 1806 riuniti sotto lo scettro del principe Guglielmo di Nassau Weilburg entrarono a far parte della confederazione del Reno, nell’orbita napoleonica.
Due anni dopo, il Nassau mise a disposizione della Confederazione un reggimento di cacciatori a cavallo e due reggimenti di fanteria di linea, organizzati su modello francese, ognuno su due battaglioni.
Ogni battaglione comprendeva una compagnia di granatieri, una di volteggiatori e quattro di fucilieri.
Il primo reggimento servì nel 1809 durante la campagna contro l’Austria nella divisione di riserva del Maresciallo Davout.
In seguito questo reggimento fu assegnato al VII corpo agli ordini del Maresciallo Augereau, di stanza in Catalogna, prenedendo così parte alla guerra di Spagna.
Il secondo reggimento che era in Spagna già dal 1808 si distinse particolarmente nelle battaglie di Medelin, Mesa de Ibor e Talavera.
Entrambi i reggimenti rimasero a fianco della Francia fino al 1813, anno in cui, per sopravvenuti cambiamenti nella scena politica del tempo, furono disarmati ed internati in Normandia dagli stessi francesi.
Liberati nell’aprile 1814, presero parte alla campagna del Belgio nelle file del duca di Wellington.
L’uniforme consisteva in giacca verde scuro con filettature gialle e bottoni in ottone, colletto e manopole nere filettate di giallo (oro per gli ufficiali) pantaloni verdi con filettatura laterale e nodi ungheresi gialli, ghette nere e corte, portate sotto i pantaloni lunghi (per gli ufficiali stivali, e inoltre, a differenza della truppa le falde della giacca erano lunghe).
Le varie compagnie differivano in alcuni particolari, specie per quello che riguardava il copricapo.
I fucilieri avevano shakos con cordoni e nappe bianche, ed il pompon del colore della compagnia (I giallo, II bianco, III azzurro, IV nero).
Il fregio sullo shako era formato da un ovale recante il numero del reggimento, circondato da un trofeo di armi e bandiere.
Le controspalline dei fucilieri erano nere filettate di giallo.
I volteggiatori avevano lo shako con cordelle e nappe verdi, piumetto verde con sommità gialla, ed una cornetta in ottone con al centro il numero del reggimento. Le loro spalline erano verdi e sulle falde avevano delle cornette gialle.
I granatieri utilizzavano come copricapo un colbacco di pelo marrone con pompon, piumetto, cordelle, nappe e fiamma ricadente sulla sinistra di colore rosso (cordelle e nappe oro per gli ufficiali). Le spalline a frange erano rosse.
Le buffetterie erano color cuoio chiaro per tutte le compagnie, e la dragona della sciabola era bianca per i fucilieri, verde per i volteggiatori e rossa per i granatieri. |
Le spalline rosse a frangia sono state eliminate, il colbacco di pelo marrone con pompon rosso è stato ricoperto di tela cerata, il pennacchio, infine, è stato legato alla sciabola, alla maniera francese.
Restano regolamentari giacca e gilet.
La figura nr 6 riproduce un ufficiale dei volteggiatori in uniforme da campagna.
L’unica particolarità è data dal fatto che sullo shako ricoperto di tela cerata era troviamo, al posto del pennacchio, un pompon semisferico verde con il centro giallo.
La dragona della spada è dorata. La placca sulle budriere della sciabola, riproduce un leone rampante dorato in campo azzurro, con bordo dorato.
Lo stesso motivo è riprodotto sulla gorgiera.
L’ufficiale dei fucilieri della tav nr 1, ha come unico indumento regolamentare la giacca, il resto è completamente fuori regolamento: il panciotto è bianco e non verde e i pantaloni, infilati nelle ghette, sono grigi e non verdi, il cappotto è portato arrotolato a mo di zaino sulle spalle ed il bicorno con ganza gialla e coccarda nera è sicuramente un fondo di magazzino, in quanto questo tipo di copricapo era già stato ritirato e sostituito con lo shako. |
La figura nr 7 ci mostra un tamburino dei fucilieri del II reggimento di fanteria la cui caratteristica sono i sei galloni gialli di diversa larghezza posti sulle maniche.
La giubba ha sette alamari gialli e controspalline nere filettate di giallo con nidi di rondine gialli a scacchi verdi. |
Da un articolo di Dino Todaro su “Storia Modellismo” nr. 9 del 1977