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Gli indiani delle praterie – Parte 3 – Masterclass

CONOSCIAMO PIU’ DA VICINO LE POPOLAZIONI INDIGENE DELLE GRANDI PIANURE DELL’AMERICA DEL NORD

Tutti i tipi di decorazioni ed ornamenti con cui venivano guarniti gli abiti, utensili ed armi riflettevano l’esigenza di  applicare simboli magici protettivi e bene auguranti.
I pellirosse, spesso, prima di combattere dipingevano il viso, il corpo e anche i loro cavalli con speciali di segni colorati che gli venivano rivelati dagli spiriti nei sogni.
Il rosso era il colore più usato per chi andava in battaglia, era simbolo di forza.
Il colore nero, invece, era prescelto per dipingere il corpo dei guerrieri che tornavano da un’impresa di guerra dopo aver ucciso molti nemici.
Non è certo facile codificare tutti i segni e i simboli delle diverse tribù, naturalmente le differenze tra le diverse tribù esistevano, ma sono da considerarsi sostanziali.

In linea di massima si può dire che le cinque tribù del popolo Sioux ricorrevano a simboli geometrici con forti contrasti di colore; mentre i Crow, per esempio, preferivano motivi floreali.

Gli indiani, in genere, usavano i loro abiti solo se richiesti da particolari circostanze (cerimonie varie) o dal clima. Altrimenti il loro abbigliamento si riduceva al semplice perizoma.
Spesso anche i capelli erano sciolti sulle spalle senza nessuna particolare acconciatura.

Il vestito completo di un pellirosse era formato da una specie di camiciotto e da un rudimentale paio di pantaloni, il tutto confezionato con pelle di bufalo o cervo.
I due indumenti erano realizzati con metodi estremamente semplici, il camiciotto non era altro che un pezzo di pelle con un buco nel mezzo per farvi passare la testa. Sui lati di questo foro erano accennate due maniche piuttosto rozze.
Entrambi i lati, dall’ascella lungo i fianchi, non erano quasi mai cuciti.

I pantaloni erano, in realtà, due semplici tubi di pelle separati tra loro, che dalla caviglia arrivavano solo fino ai glutei, ed erano retti da due corregge che si tendevano dalla cintura sui fianchi.
Come ornamenti avevano spesso due bande laterali variamente guarnite, dalle quali spuntava esternamente la solita sfrangiatura.
L’abbondanza e e la ricchezza dei fregi erano direttamente legati all’importanza di chi indossava l’indumento, coerentemente con la filosofia di un popolo guerriero dove anche l’ornamento assolveva una sua funzione ben precisa che non si limitava ad essere necessariamente di tipo decorativo.

Fine