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Sergente Inglese

La difesa dell’Orifiamma (Agincourt 1415) – Parte 3 di 4 – Masterclass

Gli Inglesi

Veniamo ora alla descrizione dei soldati inglesi.

Come ho già detto per gli inglesi ho scelto di riprodurre anche soldati di rango inferiore come sergenti e fanti.

Sergente inglese

Il sergente deriva dalla scenetta Soldiers (SOL-SD03). Nell’originale il figurino tiene uno stendardo (che ho sostituito con un’ascia poiché volevo che l’Orifiamma fosse l’unica bandiera presente nel diorama) ed inoltre era posto su di un terreno in salita. Ho dovuto segare le gambe e rimontarle con un’altra inclinazione perché la figura potesse adattarsi al terreno piano. Rimaneva comunque una leggera inclinazione, in parte compensata da uno scudo inserito nel diorama sotto il suo piede e che ho sfruttato per una postura difensiva, il corpo all’indietro nel tentativo di evitare l’arma dell’avversario. Le parti in metallo sono state lucidate.

Fante inglese

Il fante è l’altro elemento della scenetta Soldiers (SOL-SD02) ed è stato leggermente modificato nell’angolazione del braccio sinistro per permettergli di afferrare la mazza dell’avversario in questo drammatico corpo a corpo. Indossa una casacca recante la croce rossa su fondo bianco di S. Giorgio e brandisce una giusarma, tipica delle milizie di più basso rango.

Willialm Harrington

Figlio di Sir John Harrington, anch’egli presente ad Agincourt, le sue armi sono quelle del padre, nero, cancellato d’argento, con lambello di tre di rosso. Il lambello (di tre, di quattro o di cinque e di colori diversi veniva usato appunto da chi doveva distinguersi dal capofamiglia (è noto il caso di un cavaliere che, caduto il padre si scuce il lambello dalla casacca per assumere subito sul campo le insegne della casata).

Il figurino appartiene al kit Pegaso (PE-54-802) ed ha subito l’unica modifica di sostituire il piccolo piatto con uno scudo classico. Le parti in metallo sono state lucidate.

Tomas Montagu

Conte di Salisbury, nato nel 1388, e membro dell’ordine della Giarrettiera, è il cavaliere di più alto lignaggio presente tra gli Inglesi e lo si vede dall’armatura ricca di decori, dal turbante costellato di pietre preziose e dal collare Lancasteriano. Era al comando di 40 uomini d’arme ed 80 arcieri a cavallo. Le sue armi sono inquartato 1 & 4 d’argento, tre losanghe unite rosse, 2 & 3 d’oro, un aquila ad ali spiegate verde. Il figurino appartiene al Kit Pegaso (PE-54-801) ed è stato dipinto tal quale. Le parti in metallo sono state lucidate.

Cavaliere inglese

Questo cavaliere, anche lui appartenente al Kit Pegaso (PE-54-801) nella posa originale sta pugnalando con la destra un avversario, mentre con la sinistra ne blocca il braccio. Per potere riprodurlo nell’atto di brandire l’alabarda ho dovuto piegare il braccio sinistro e tagliare gli avanbracci a livello dei guanti per ruotare i polsi e cambiarne l’angolazione. E’ stato necessario anche ricostruire le dita della mano sinistra rovinatesi nel piegarle attorno all’asta. Le parti in metallo sono state lucidate.

Alabardiere inglese

Questo è un pezzo di Andrea Miniatures, dipinto tal quale. Le parti in metallo sono state lucidate.

Preparazione del terreno

Il terreno è stato realizzato con il Das. Non è stato fatto in un’unica soluzione, ma poco alla volta, una porzione per ciascuna figura che via via preparavo per la pittura. Questo mi ha permesso di fare piccoli aggiustamenti nella collocazione dei personaggi. Sulla base di legno ho praticato tutti i fori per i perni inseriti nei piedi di ciascun figurino. Poi ognuno, prima della pittura, è stato adagiato nella porzione relativa di Das fresco per ottenere l’alloggiamento dei piedi e poi trasferito su una base provvisoria. Il Das fresco è stato testurizzato con uno spazzolino, creando anche delle impronte col piede di alcune figure. Il terreno è stato poi dipinto con marroni vari, usando alternativamente lavaggi e dry-brush. Ho anche inserito alcune zone d’erba (poche poichè il terreno era stato arato), alcune frecce (anche queste non molte poiché ci troviamo a ridosso della prima linea inglese) ed i famosi pali piantati dagli Inglesi.

Marco Berettoni