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JEEPNEY – Masterclass

JEEPNEY

Un mezzo di trasporto molto originale


 

Sono mezzi di trasporto di cui i Filippini vanno fieri: I Jeppney, ovvero Jeep sopravvissute alla seconda guerra mondiale e trasformate senza porre limiti di fantasia ai loro proprietari.

 

 

Il termine “Jeppney” nasce dalla fusione di due parole americane: “Jeep”, la robusta Willys Jeep impiegata dalle truppe americane durante la guerra, e “Jitney”, che in “slang” indica un mezzo di trasporto molto economico.

All’origine dei “Jeppney”, dunque, ci sono le spartane auto fuoristrada utilizzate dagli americani su tutti i fronti, e quindi anche su quello delle Filippine.

Quando la guerra finì con la sconfitta del Giappone, migliaia di Jeep rimasero ad arrugginire nelle Filippine.

E così fu proprio quella grande quantità di residuati a rivoluzionare in breve tempo la locale industria del trasporto di persone.

Apprezzate per la loro e acquistate per pochi soldi, le Jeep abbandonate dagli americani iniziarono ad essere usate dai filippini per guadagnarsi da vivere.

Dapprincipio erano proprio come si vedono nei film: tutte scoperte, con un passeggero accanto all’autista e quattro dietro (due sul sedile e due sugli strapuntini laterali posti l’uno di fronte all’altro).

Oggi, invece, più nessuna Jeepney conserva quest’aspetto.

Al termine di un lungo processo di conversionedelle Jeep in Jeepney durato molti decenni, dei circa 250.000 veicoli di questo tipo in circolazione in tutte le Filippine, è molto probabile che neanche uno contenga al suo interno un solo pezzo delle Jeep originali (che avrebbe circa sessant’anni!!!).

 

 

Della struttura di partenza sopravvivono una parte del telaio e qualche elemento di carozzeria.

Il procedimento di trasformazione è semplice: si divide in due (in senso trasversale) una Jeep e si collegano le due metà con longheroni e pannelli in modo da far crescere lunghezza e larghezza del mezzo.

Al tutto viene aggiunto un tetto per riparare dalla pioggio e dal sole i passeggeri.

Una volta effettuati aggiunte ed ampliamenti, il veicolo che ne risulta è in grado di trasportare non meno di sei persone, ma in certe versioni, perfino undici, diciottoe più!.

Quanto ai motori che muovono questi piccoli autobus, sono per di più di produzione moderna, giapponese o tedesca, mentre l’allestimento dei mezzi rimane affidato, in maggioranza a piccole officine meccaniche e carrozzerie.

Tutti i tentativi di avviarne una vera e propria produzione in serie hanno dato infatti esito insoddisfaciente, perché nessun proprietario di Jeepney (che non sempre è la stessa persona che guida) rinuncerebbe mai alla caratterizzazione spinta propria di questi mezzi.

Personalizzare il proprio Jeepney con innumerevoli oggetti e decorazioni lo rende un vero e proprio biglietto da visita, oltre che un autentico spettacolo ambulante, e talvolta addirittura una piccola opera d’arte popolare.

La quantità di cromature e oggetti aggiunti, la pletora di fari e luci colorate, le pitture minuziose, e ancora tendine, immagini religiose, scritte di ogni genere fanno degli Jeepney dei veicoli senza eguali.

Non a caso sono ormai divenuti oggetto di collezionismo che vede partire gli Jeepney più belli per i vari paesi del mondo.

 

 

Liberamente tratto dal fascicolonr. 14 della collezione Taxi del Mondo edita da De Agostini