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Tasca

Corso di pittura ad olio – Parte 2 – Masterclass

LE LUCI

Dipingere le ombre e i chiari è una necessità ma, a secondo dell’atteggiamento del personaggio in rapporto agli altri o al contesto della scena è preferibile dare un senso alla luce; cioè in rapporto ad una fonte di luce (lampada, sole ecc…) si otterrà l’indicazione sul dove schiarire maggiormente il pezzo, dando ancora più vita alla figura.

Per accentuare alcune parti, scegliendo una fonte di illuminazione uguale per tutto il figurino (per esempio luce dall’alto) si potranno ombreggiare alcune zone come sotto questa tasca, in modo da farla risaltare sul resto del vestito.
Riguardate anche la figura precedente, per vedere come l’ombreggiatura può essere accentuata sotto la manica.
Attenzione a non eccedere in questa operazione, come in tutte le cose il buon senso della giusta misura è la regola migliore.

Con questa tecnica si possono così creare, per esempio, dei visi molto chiari da un lato e molto scuri dall’altro(impostando la luce dall’alto – come il sole alle ore 11 ), oppure il contrario, cioè dei personaggi intorno ad un fuoco, che, data la situazione, ricevono luce dal basso (un effetto questo molto difficile da realizzare).



L’UTILIZZO DEL MEDIUM
Ci sono in genere due “medium”: opale opaco e liquin. Essi danno profondità, aiutano a lavorare i dettagli, servono in certi casi a diluire leggermente i colori.

Attenzione: l’aggiunta dei medium diminuisce notevolmente il tempo di asciugatura.

L’impasto opale opaco dona un aspetto opaco ai colori ad olio, altrimenti di natura satinata. Il suo utilizzo consiste nell’applicarne una punta nel colore base; la pittura successivamente proseguirà normalmente.

E’ ottimamente impiegabile per la pitturazione di uniformi moderne o consumate, vasellame, calzoni in pelle ecc…

Il liquin ha il vantaggio di fissare i colori, di migliorarne la durata e fornire un’uniformità al pezzo finito. Rende più agevole la mescolanza dei colori ed ha un tempo di essiccazione molto breve (3 o 4 ore) rispetto agli oli.

Migliora la fluidità e permette di dipingere i piccoli dettagli; aumenta la trasparenza e la fluidità del colore permettendo di effettuare delle leggere velature.

Anche il liquin viene utilizzato applicando una punta di prodotto al colore base.

Serve a dipingere i cavalli, gli ori, gli argenti questo perché una volta asciutto rimane satinato. Permette di lavorare i piccoli dettagli come capelli ricami e decorazioni. Fare attenzione alla luminosità e al calore delle tinte che hanno la tendenza a calare di tono asciugandosi. Non conviene usare il liquin per i volti perché conferirebbe un aspetto “porcellanato” alla finitura.

Forniamo di seguito alcuni esempi per realizzare le differenti parti del figurino MASTERCLASS, è ovvio che poi ciascuno, partendo magari da questa traccia, è libero di modifica o adattare, secondo le proprie filosofie e tecniche, questi suggerimenti.


I VOLTI
Tinta carne: colore base: bianco + ocra + terra di Siena bruciata + una punta di rosso cadmio scarlatto.

E’ preferibile cominciare con gli occhi perché danno l’espressione e sono difficili da posizionare correttamente. Se si sbagli è facile rifare tutto quanto il viso se non ancora del tutto dipinto.

Mettere con un pennello fine (3/0 corto) il tondo dell’occhio senza preoccuparsi del bianco dato dal fondo.

Con un pò di lacca di garanza cremisi + terra di Siena bruciata contornare l’ovale dell’occhio in modo da non lasciare che del bianco da ciscun lato della pupilla, ad eccezione del caso in cui lo sguardo si diriga in un direzione diversa da quella frontale.
Per ottenere la simmetria tracciare due righe parallele con la terra di Siena bruciata diluita, partendo dalle commessure labiali, gli occhi si trovano allineati, in questo modo riusciremo a dare un senso compiuto allo sguardo.

Collocare con una punta di colore la pupilla nell’occhio.

E’ possibile anche dare ulteriore vita all’occhio schiarendo il bordo esterno della pupilla per differenziarla dall’iride e mettendo un leggero punto di bianco che darà luminosità all’occhio.

Tracciare con la lacca di garanza bruna il bordo dei capelli, la parte posteriore alle orecchie ed il sottomento.

Con la terra di Siena bruciata mettere le ombre che danno l’espressione in tutte le “pieghe” del viso e nel bordo di contorno. Su tutte le superfici restanti mettere il colore di base.

Fondere con dei piccoli colpi da destra verso sinistra il colore di base con le ombre, asciugando il pennello tra le dita ogni volta per non sporcare il colore di base.

Questo sistema conserverà il fondo dell’ombra pura senza snaturare il colore di base.

Schiarire i rilievi con il bianco puro, con dei tocchi, ricorrendo sempre al bianco, cercare di realizzare uno sfumato che parta dall’ombra, passando attraverso il colore di base e finisca al quasi bianco.

Si può allora andare più avanti facendo diventare rosei gli zigomi con il rosso scarlatto di cadmio; accentuare alcuni tratti dell’espressione intorno agli occhi o lungo il naso con la lacca di garanza porpora;
o ancora realizzare le rughe intorno agli occhi con terra di Siena bruciata per l’ombra e bianco per il chiaro (tecnica del trompe d’oeil).

Possiamo anche scegliere un incarnato differente sostituendo l’ocra con la terra d’ombra bruciata.

Quando il viso è ben seccato (dopo tre o quattro giorni) si può aggiungere la barba prendendo una piccola punta di nero blu, con un pennello secco sfregate sulla mano per togliere il grosso del colore e sfregatelo poi leggermente sul pezzo (l’area di crescita della barba) per realizzare la velatura della barba.
Insistere più o meno con la sfregatura a seconda che si voglia realizzare un volto mal rasato o non rasato affatto.

Fine 2^ Parte