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Ruotacolori

Corso di pittura ad olio – Parte 1 – Masterclass

L’APPLICAZIONE DEL SOTTOFONDO
Esistono due teorie a riguardo; la teoria del fondo grigio e la teoria del fondo bianco.

Poiché il bianco opaco è un colore neutro esso da più luminosità schiarendo leggermente il pezzo una volta finito; mentre il fondo grigio fa risultare leggermente più cupe le finiture cromatiche.

Suggeriamo di utilizzare il bianco opaco, ma non c’è una regola in questo dipende dai gusti personali di ogni figurinista, a riguardo vanno benissimo le bombolette spray della Tamya.

Questo sottofondo può essere applicato anche in altri modi:

1) con pennello molto grosso in due strati leggeri lasciando seccare tra una mano e l’altra. Evitare di dare uno strato troppo spesso che potrebbe coprirne i dettagli e se vi riesce evitate di lasciare i segni del pennello. Colore consigliato il BIANCO OPACO HUMBROL.

2) Con bomboletta spray, come ricordato, della linea Tamya, in questo caso abbiamo il vantaggio di ottenere uno strato uniforme con una sola applicazione.

3) Con l’aerografo, diluendo il colore con la trementina. In questo caso si ottiene il sottofondo più fine e uniforme, ma presenta tuttavia l’inconveniente di una lunga e laboriosa pulizia dello strumento. Colore utilizzato il BIANCO OPACO UMBROL.


TEORIA DEI COLORI

Consideriamo la ruota dei colori che vediamo qui a fianco

Mescolando i colori base (primari si ottiene un nero.

Associando i colori primari si ottengono i secondari, cioè rosso, verde e blu intenso. Associando i primari e i secondari si ottengono i ternari: verde smeraldo, blu oltremare, violetto, carminio e arancione.

Questo piccolo schema vi permette di comprendere la tecnica delle mescolanze per la ricerca dei toni. Ciò sembra noioso ma un po’ di esperienza vi permetterà di constatare che per ombreggiare un blu….bisogna utilizzare il colore complementare.

E’ più facile ottenere un verde mescolando un blu e un giallo (il che vi consentirà di ottenere la sfumatura desiderata e per di più il vostro colore sarà maggiormente coprente), invece di utilizzare i verdi in tubetto che sono spesso “trasparenti”.

Questi piccoli esercizi vi faranno comprendere la tecnica dei colori ad olio.

All’inizio è semplice lavorare con tre colori (ombra, base e chiaro), ma con l’abitudine vi accorgerete della necessità di moltiplicare i toni, soprattutto nelle ombre e nei chiari.

Il pezzo vi darà la possibilità di effettuare un quadro in tre dimensioni con la soddisfazione di giocare con i toni dando rilievo alla vostra passione.


COMINCIAMO A COLORARE
Riteniamo utile iniziare dando le ombre nei punti cavi applicando solo successivamente il colore di base su tutte le parti non coperte, a questo punto si deve “tirare” la base verso l’ombra, asciugando ogni volta il pennello tra le dita.

Successivamente schiarire i rilievi accentuandoli il più possibile.

Non dimenticate che il colore perde di intensità asciugando, pertanto bisogna schiarire notevolmente per non perdere l’effetto rilievo.

Quando voi cercate le tonalità componete qualche esempio sulla tavolozza (è necessario avere una tavolozza bianca, sia in carta assorbente o un piattino di ceramica o meglio ancora una piastrella), in modo da avere una superficie simile al colore del soldatino.

Cominciando dal colore di base ponete da un lato le ombre e fondete dall’altro lato i chiari.
Se ciò non va, modificate le ombre o i chiari fino ad ottenere l’effetto desiderato.

Per fondere mettete ombre e chiari uno vicino all’altro, senza che si tocchino, e con un pennello a peli corti date piccoli colpi da ciascun lato, in modo da poter successivamente mescolarli con il pennello a peli lunghi, schiacciando la punta tra le dita per ottenere uno spazzolino fine.

IMPORTANTE: lisciate i colori nel senso della piega, del rilievo o del muscolo.

In questa manica, si vedono bene le zone incavate più scure, e le zone in rilievo che vengono “lumeggiate” cioè passate con pennello quasi asciutto di colore più chiaro, in modo da dare luminosità.

Il principio base è che il nero non esiste in natura, quindi ne consegue che questo colore non andrebbe utilizzato. Il nero va realizzato mescolando i due colori primari: il rosso e il blu, in modo da ottenere un nero freddo (dominante blu da cui deriva il nero bluastro), o un nero caldo (dominante rossa), ciò permette di dipingere con due neri, l’uno vicino all’altro, in toni differenti.

Schiarire a questo punto con il bianco, preferibilmente sporcato con un po’ di terra di Siena naturale (TSN) o con un po’ di ocra per non ottenere delle sfumature nettamente grigie.

Attenzione: in un nero bluastro non mettere troppa ocra perché il colore risultante tenderebbe al verde.

Fine 1^ Parte